ITALIA - Un nuovo credito di imposta per le attività di R&S

01.10.2013 14:08

Un nuovo credito d'imposta per le attività di ricerca e sviluppo. Ma solo a partire dagli investimenti effettuati nel 2014. Lo sconto fiscale potrà arrivare fino a 2,5 milioni di euro per ciascuna impresa. Assegnazione dei fondi tramite click-day. Ammissibili al beneficio le spese per il personale impiegato nel ramo R&S, le quote di ammortamento degli strumenti o attrezzature utilizzati, nonché i costi della ricerca svolta con la collaborazione di università.
È quanto prevede la bozza del decreto «Fare-bis», in queste ore allo studio del governo. Il provvedimento introduce anche una misura di fiscalità agevolata per i finanziamenti a medio-lungo termine, cioè quelli con durata superiore a 18 mesi: l'esenzione dalle imposte d'atto (registro, bollo, ipo-catastali, concessione governativa), con applicazione del prelievo sostitutivo, viene resa opzionale.
Bonus R&S.
Lo schema di dl introduce per il triennio 2014-2016 un credito d'imposta del 50% sull'incremento delle spese in ricerca e sviluppo, calcolato rispetto all'esercizio precedente, da parte delle imprese italiane. L'investimento massimo su cui determinare lo sconto non potrà superare i 5 milioni di euro. Ai fini della fruizione del beneficio fiscale, rileveranno i lavori sperimentali volti all'acquisizione di nuovo know-how, alla creazione di nuovi prodotti o servizi, nonché alla produzione o al collaudo di beni o processi mai usati in passato in applicazioni industriali o per finalità commerciali. Il plafond a copertura dell'intervento dovrebbe essere di 200 milioni di euro annui. Sul punto, tuttavia, la Ragioneria generale dello stato sta ancora effettuando i calcoli necessari.
Per accedere ai fondi le aziende dovranno presentare un'istanza telematica: modalità e tempistiche del click-day saranno approvate dal ministero dello sviluppo economico con un dm da emanare entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione.
A vigilare sul corretto utilizzo dell'incentivo tributario sarà invece l'Agenzia delle entrate, che per gli accertamenti di natura tecnica potrà avvalersi delle competenti strutture del Mse.
I controlli avverranno sulla base di apposita documentazione contabile, che dovrà essere certificata dal revisore legale o, in sua assenza, da un professionista indipendente (i costi per l'attestazione saranno ammissibili ai fini del bonus fino a un massimo di 5 mila euro). Nelle more delle regole ministeriali per la gara telematica, il dl stabilisce da subito il criterio di aggiudicazione delle risorse: qualora i fondi si rivelassero insufficienti a soddisfare tutti i richiedenti, la ripartizione seguirà un «ordine di precedenza assegnato in base alla percentuale di incremento dell'investimento in ricerca e sviluppo». Si partirà, cioè, dal soggetto con la percentuale più elevata e non dalle spese in valore assoluto (una società che nell'anno 2013 ha investito 1 milione di euro in R&S e l'anno successivo 3 milioni avrà quindi precedenza rispetto a chi nel 2014 ha speso 25 milioni contro i 20 dell'anno precedente). Il bonus sarà utilizzabile per pagare Ires e Irap relative al periodo d'imposta in cui le spese sono state sostenute; l'eventuale eccedenza potrà essere compensata a partire dall'esercizio successivo.
Fisco soft sui finanziamenti.
Per stimolare i canali di approvvigionamento finanziario delle imprese, viene rivisto il meccanismo di tassazione indiretta dei prestiti a medio-lungo termine. L'esenzione dalle imposte di bollo, di registro, ipo-catastali e concessioni governative disposta dall'articolo 15 del dpr n. 601/1973 diventerà opzionale. L'imposta sostitutiva potrà quindi essere applicata solo laddove effettivamente più conveniente. La nuova disciplina abbraccerà anche le cambiali finanziarie disciplinate dal dl n. 83/2012. L'opzione dovrà essere esercitata dal soggetto ex ante e per iscritto.
Fonte: TGCom24

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