Tutto sulla FINANZA AGEVOLATA e dintorni

Aiuto Impresa opera da più di 10 anni in tutta Italia nel settore della finanza agevolata e nei servizi di consulenza avanzata a favore delle imprese di ogni dimensione, degli aspiranti imprenditori, degli enti locali e delle associazioni.

Teniamo in particolare costantemente monitorato il mondo degli incentivi pubblici a fondo perduto e dei finanziamenti agevolati. I nostri servizi spaziano dall'ambito dell'informazione, attraverso una proposta di abbonamento annuale e la redazione di circolari e newsletter periodiche, fino alla presa in carico chiavi in mano delle pratiche finalizzate alla richiesta e all'ottenimento di tali incentivi.

Il mondo della finanza agevolata è in continuo movimento. Leggi e bandi aprono e chiudono in continuazione. Esistono in ogni momento centinaia di strumenti agevolativi potenzialmente utilizzabili, tra incentivi europei, statali, regionali, provinciali e di altri enti. Inoltre ogni bando prevede una modulistica specifica e uno specifico iter burocratico. Per questo motivo può risultare difficile orientarsi in questa "giungla", anche per quei professionisti (come i commercialisti) che non seguono costantemente il settore. Aiuto Impresa è la soluzione giusta, che voi siate un imprenditore, un aspirante tale, un responsabile di un ente o di un'associazione, o infine un professionista alla ricerca di contributi o finanziamenti agevolati per voi o per i vostri clienti.

Accanto alla finanza agevolata, abbiamo sviluppato altri servizi complementari, e in particolare: l'assistenza globale per lo start up di impresa, anche attraverso la produzione di appositi kit; le attività di marketing, di telemarketing e di riposizionamento dell'azienda e dell'immagine aziendale; la consulenza e la presa in carico di pratiche nell'ambito dell'anatocismo bancario e di altre prassi lesive degli interessi del cliente; l'accompagnamento delle imprese in progetti di internazionalizzazione; la consulenza per la creazione e lo sviluppo di reti in franchising.

Per conoscere di più sulle soluzioni che possiamo offrirti non esitare a contattarci via email all'indirizzo aiutoimpresa@virgilio.it o via telefono ai numeri 3347208805 - 3456929790.

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CON IL NUOVO REGIME DEI MINIMI PAGHI SOLO il 5% DEL REDDITO UTILE, PUOI SCARICARE TUTTI I COSTI RICONDUCIBILI ALLA TUA ATTIVITA' E SEI ESENTE IVA!!!

 

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La tassazione e gli adempimenti amministrativi sui redditi delle micro imprese e del lavoro autonomo, giunti in Italia ad un livello francamente insopportabile, rappresentano un forte deterrente per chi, a volte per scelta, a volte per necessità, vorrebbe mettersi in proprio. Vi è però una interessante eccezione prevista dal nostro ordinamento, una vera e propria forma di "fisco low cost" (passateci il termine). Stiamo parlando del nuovo regime dei minimi.

Vediamo nel dettaglio quali sono i requisiti per utilizzarlo e quali agevolazioni prevede.

I REQUISITI RICHIESTI

Il regime dei minimi può essere richiesto da coloro che, indipendentemente dall'età, intendono avviare una nuova impresa individuale (che prevede l'apertura della Partita Iva e l'iscrizione al Registro Imprese) o una nuova attività di lavoro autonomo, anche di natura professionale (che prevede l'apertura della Partita Iva senza iscrizione al Registro Imprese). Tre sono i vincoli fondamentali richiesti: non bisogna superare annualmente la somma di 30 mila euro di fatturato; negli ultimi 3 anni precedenti l'apertura della nuova attività non bisogna avere svolto un'attività imprenditoriale o professionale (con l'eccezione dei soci che si sono limitati a conferire il capitale senza prestare lavoro all'interno della società); la nuova attività non può essere la prosecuzione di una precedente svolta come dipendente (con l'eccezione del periodo di praticantato per i professionisti).

I VANTAGGI

  • Al posto degli svariati e salati balzelli a carico delle "normali" imprese e dei "normali" lavoratori autonomi, con il regime dei minimi si paga solo il 5% del reddito utile! Lo sottolineiamo, parliamo di reddito, non di fatturato, per cui se ad esempio incasso in un anno 30 mila euro ed ho nello stesso periodo di tempo spese detraibili per 14 mila euro, il mio reddito utile sarà di 16 mila euro, per cui pagherò solo 800 euro di imposte! Non male, vero?
  • Si è esenti Iva e non si è tenuti ad applicare la ritenuta d'acconto. Quindi quando si emettono fatture di vendita di prodotti o servizi non si dovrà applicare l'Iva al cliente (è vero che le "imprese normali" la incassano, ma è altrettanto vero che poi sono tenute a versarla). Questa esenzione comporta a cascata una serie di ulteriori vantaggi, che si tramutano nei fatti in minori costi amministrativi: non si deve presentare la dichiarazione annuale Iva annuale; non si devono effettuare i versamenti Iva periodici; quando al contrario si acquista un bene strumentale all'attività che si esercita (ad esempio un computer che costa 500 euro + Iva, per un totale di 605 euro), il prezzo lordo del bene (comprensivo di Iva quindi) rappresenterà un costo, e quindi potrà essere interamente detratto dal fatturato ai fini del calcolo del reddito utile.
  • Gli investimenti (arredi, macchinari, impianti, hardware, software, sito internet etc..) non sono soggetti ad ammortamento e quindi possono essere interamente detratti dal fatturato ai fini del calcolo del reddito utile nell'anno stesso in cui si è proceduto all'acquisto del bene. Invece le imprese e i lavoratori autonomi "normali", sulla base di regole contabili prestabilite, possono detrarre anno per anno solo una frazione del prezzo di acquisto del bene, e comunque come abbiamo visto nel punto precedente senza considerare l'Iva.
  • Non si devono registrare le scritture contabili relative alle imposte dirette.
  • Non si è soggetti al versamento dell'Irap.
  • Non si è soggetti agli Studi di Settore.
  • Per quanto riguarda i contributi pensonistici, se non si è iscritti ad una cassa speciale (ad esempio quelle dei professionisti), si versa all'Inps il 27,72% del reddito utile (quindi anche in questo caso della differenza tra costi e ricavi). Inoltre, ciò che si versa all'Inps (o ad un'altra cassa pensionistica) rappresenta un costo che si sottrae dai ricavi ai fini del calcolo del reddito utile sul quale applicare la tassazione unica del 5%!

QUALI SPESE E' POSSIBILE DETRARRE DAL FATTURATO?

In linea generale vale il principio, applicabile anche alle attività che non usufruiscono del regime dei minimi, per cui è possibile detrarre le spese funzionali all'attività esercitata. L'elenco è più ampio di quanto si possa pensare. Gli investimenti (arredi, macchinari, attrezzature, impianti, hardware, software, sito internet) sono deducibili dal reddito, così come le spese di gestione riconducibili all'attività (affitto della sede operativa, corrente elettrica, riscaldamento, materiale di consumo, semilavorati, materie prime, consulenze esterne, con alcune limitazioni anche le spese di rappresentanza e le spese di vitto e di alloggio). Un discorso a parte va fatto per le spese riconducibili all'automobile (l'acquisto stesso del mezzo e le spese di gestione collegate come il carburante, le riparazioni, la manutenzione etc..) e per quelle legate alla telefonia. In questi due casi, salvo situazioni particolari, potrà essere detratto il 50% dei costi sostenuti (quindi il 50% della bolletta telefonica, il 50% del costo della sostituzione dell'olio etc..), dal momento che il Fisco presuppone un utilizzo in parte dettato da esigenze personali, in parte da esigenze riconducibili all'attività esercitata.

PER QUANTO TEMPO E' POSSIBILE USUFRUIRE DEI VANTAGGI DEL REGIME DEI MINIMI?

Il regime dei minimi è utilizzabile per 5 anni a partire dall'apertura della Partita Iva. Decorso questo periodo si passa al regime ordinario, oppure si chiude la Partita Iva. Se però allo scadere dei quinquennio il titolare della Partita Iva ha meno di 35 anni, si può continuare a usufruire di tutti i vantaggi del regime dei minimi fino al compimento del trentacinquesimo anno di età.

IL REGIME DEI MINIMI E' CUMULABILE CON UNA POSIZIONE DI LAVORO DIPENDENTE O PENSIONISTICA?

La risposta ad entrambe le domande è affermativa. In linea generale è possibile essere lavoratori dipendenti o pensionati e contemporaneamente esercitare un'attività in proprio (se non vietato dal contratto lavorativo in essere) usufruendo del regime dei minimi. Naturalmente vale il divieto già citato di esercitare un'attività assimilabile al lavoro già svolto in qualità di dipendenti. 

E' quindi del tutto evidente l'estrema convenienza di questo speciale regime fiscale, malgrado le limitazioni e i paletti presenti, primo tra tutti il divieto di superare 30 mila di euro di fatturato annuo. Non a caso il regime dei minimi si applica tipicamente a micro attività e a chi prevede perlomeno nei primi anni di lavoro in proprio un fatturato modesto.

NELLA TABELLA SEGUENTE UN ESEMPIO DI BILANCIO DEL PRIMO ANNO IN REGIME DEI MINIMI

 

VOCI

EURO

Fatturato

30000

Investimenti materiali deducibili

8000

Investimenti immaterali deducibili

3000

Spese di gestione deducibili

5000

Totale spese

16000

Utile (al lordo delle imposte e del vers. Inps)

14000

Versamento Inps (27,72% dell'utile)

3880,8

Utile (al netto del versamento Inps)

10119,2

Imposta unica (5% utile al netto vers. Inps)

505,96

Utile finale disponibile

9613,24

 

I NOSTRI COSTI

Se vuoi usufruire di questa eccezionale opportunità puoi anche decidere di affidarci in toto la gestione delle pratiche necessarie a costi estremamente contenuti (i nostri costi sono invariati per l'intero territorio nazionale). Ti offriamo 4 diverse opzioni.

 

OPZIONE 1

 

Apertura della Partita Iva senza iscrizione in CCIAA (L'iscrizione in CCIAA non è dovuta in tutti i casi in cui l'attività è esercitata sotto forma di libera professione (anche non riconosciuta). Ad esempio le attività di consulenza e quelle di traduzione e di interpretariato possono essere esercitate senza l'scrizione in CCIAA. Questa opzione comprende i seguenti servizi:

  • l'apertura della Partita Iva con la contestuale dichiarazione di inizio attività
  • l'individuazione del corretto Codice Ateco indicativo dell'attività esercitata
  • l'adesione al regime dei minimi
  • l'iscrizione del titolare della Partita Iva all'Inps 
  • la fornitura di un modello di fattura a norma di legge da utilizzare in regime dei minimi
  • la fornitura (via telefono, via e-mail o c/o la nostra sede operativa) per un anno di ogni informazione di dettaglio in relazione al pratico utilizzo del regime dei minimi, anche a fronte di dubbi e/o di richieste di chiarimenti che via via si presenteranno in "corso d'opera"

Costo dell'opzione 1 = € 400,00

 

OPZIONE 2

 

Apertura della Partita Iva senza iscrizione in CCIAA + tenuta della contabilità + dichiarazione annuale dei redditi. Questa opzione comprende, oltre a tutti i servizi già previsti dall'opzione 1:

  • la tenuta della contabilità
  • la dichiarazione annuale dei debiti
  • la gestione dei versamenti Inps e dell'imposta unica del 5%

Costo dell'opzione 2 = € 800,00 il primo anno, poi € 750,00

 

OPZIONE 3

 

Apertura della Partita Iva con iscrizione in CCIAA (nel caso quindi di apertura di una impresa individuale). Questa opzione comprende, oltre a tutti i servizi già previsti dall'opzione 1:

  • l'iscrizione in CCIAA e al Registro Imprese

Costo dell'opzione 3 (ad esclusione del versamento annuale dovuto alla CCIAA) = € 500,00

 

OPZIONE 4

 

Apertura della Partita Iva con iscrizione in CCIAA + tenuta della contabilità + dichiarazione annuale dei redditi. Questa opzione comprende, oltre a tutti i servizi già previsti dalle opzioni 1 e 3:

  • la tenuta della contabilità
  • la dichiarazione annuale dei debiti
  • la gestione dei versamenti Inps e dell'imposta unica del 5%

Costo dell'opzione 4 = € 900,00 il primo anno, poi € 800,00

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